Traversata Salar de Uyuni - BOLIVIA

Mario Trimeri e Renzo Mondadori alla fine del mese di luglio 2008 hanno compiuto a piedi la traversata integrale del Salar de Uyuni in Bolivia

Mario e Renzo sono arrivati nel Paese sudamericano il 26 luglio 2008 e il giorno 28 erano già a Uyuni dove hanno effettuato una perlustrazione del percorso, rilevandone con il satellitare i punti salienti del percorso.

La traversata è stata concepita ed effettuata per coprire a piedi i due punti opposti del Salar più lontani, per questo è stata scelta la partenza a Llica con arrivo a Colchani, passando sia per il Lomo de Pescado che l'Isla Incahuasi, per un totale di 140 km. in linea retta. In realtà i chilometri coperti sono stati 156-158 nell'arco di 3 giorni, più 2 ore il primo giorno della partenza.

L'intenzione era quello di effettuare la traversata in totale autonomia e con la slitta al traino, oltrechè lo zaino, ma il progetto si è arenato proprio a due ore dalla partenza, dopo aver coperto una decina di chilometri quando ad un controllo delle slitte si è constatato che queste non avevano più uno stralcio di fondo. Il sale aveva quasi totalmente "mangiato", con la sua abrasione, la plastica dura della slitta e i cristalli erano e sono talmente duri che sembrano lame a contatto con qualsiasi cosa. Abbandonata la slitta, il giorno seguente, cioè il giorno 30 luglio, siamo ripartiti per arrivare a notte il primo agosto a Colchani, percorrendo 50 chilometri al giorno circa per 3 giorni nel Salar.

E' stata un'esperienza straordinaria camminare in totale libertà su quella distesa bianca senza limiti; le gambe correvano senza fatica, quasi a rincorrere un sogno.

"Giornate di grande felicità e mai divertiti tanto" ci hanno riferito Mario e Renzo.

Questa immagine riportata sopra il testo è il Salar de Uyuni visto dal satellite in Google Earth; tracciato in giallo è il percorso effettuato a piedi da Mario e Renzo durante la loro traversata.
Le ultime traversate effettuate sono state compiute da nord a sud nella parte centrale del Salar toccando l'isla Incahuasi, cioè nella parte più corta del percorso.

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Questo bambolotto esterefatto, stupito dalla scatola fotografica che lo sta riprendendo, è senz'altro un personaggio che ha fatto dell'avventura il senso della sua vita. E per avventura intendo il senso della parola nella sua globalità. Nato tra le montagne delle prime Dolomiti, ad Arten in provincia di Belluno, in un mondo, quello del dopoguerra, estremamente povero e lontano dagli sguardi verso l'esterno, con il suo interesse per lo studio rivolto unicamente verso le carte geografiche, è riuscito a fare di una passione il suo terreno di movimento. A 25 anni il primo viaggio e questo a dimostrazione che non è mai troppo tardi, e da allora è stato un susseguirsi di viaggi, spedizioni, esplorazioni e salite in ogni luogo della Terra, cimentandosi in ogni modo di viaggiare. Dalla fotografia, al trekking, alle traversate nelle zone polari, all'arrampicata e allo sci, sviluppandolo sui ghiaioni dolomitici e dei vulcani sino nelle regioni desertiche dove poter scivolare con gli attrezzi tipici da neve. "Ho sempre fatto quello che mi andava di fare, senza vincoli o senza rimanere intrappolato in un settore, altrimenti non mi sarei divertito tanto e avrei smesso da tempo. La monotonia mi distrugge ed ho visto diverse persone schiave di un ruolo e della loro "specializzazione". Non è il mio caso e per questo mi ritengo più diverso. Non riesco a canalizzare tutto in una sola passione!" E si vede, aggiugo io.
Mario è riuscito a trasformare le sue passioni in una fucina di idee e le sue partenze, siano esse per il deserto, le zone artiche, il mare o i vulcani, sono un concentrato di attività mai casuale ma sempre meticolosamente preparate.
L.Caminati

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